Dr. Paolo Rinaldi

Demenza vascolare

Demenza vascolare

Inquadramento
La demenza vascolare è una forma di deficit cognitivo determinata dall'alterazione della circolazione sanguigna cerebrale conseguente a eventi acuti, come un ictus o un'emorragia cerebrale, o a patologie croniche, come l'aterosclerosi.

Come negli altri tipi di demenza, anche in questo caso il deterioramento delle capacità intellettive dipende da una degenerazione delle cellule nervose presenti nell'area cerebrale colpita, ma a determinare il danno neuronale in questo caso è principalmente il venir meno di un adeguato rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive (in particolare, glucosio).
Oltre all'età superiore ai 60 anni, il rischio di andare incontro a ictus o patologie cerebrovascolari croniche e sviluppare secondariamente demenza vascolare è aumentato dalla presenza di diabete, ipertensione, alti livelli di colesterolo nel sangue, malattie cardiache (in particolare, storia di infarto miocardico e fibrillazione atriale) e dall'abitudine al fumo. In genere, gli uomini tendono a essere interessati da demenza vascolare più spesso delle donne, soprattutto dopo i 70 anni.

Sintomi e Diagnosi
I sintomi che possono manifestarsi in presenza di demenza vascolare possono variare da paziente a paziente in funzione della specifica zona del cervello interessata dalla riduzione della circolazione sanguigna e possono comprendere manifestazioni cognitive/comportamentali e disturbi motori di varia natura e gravità. La loro insorgenza può essere improvvisa (come avviene dopo un ictus) oppure lenta e caratterizzata da peggioramento progressivo (ad es., in caso di micro-ictus ripetuti o in presenza di aterosclerosi diffusa).

Nelle demenze vascolari a esordio lento e progressivo la diagnosi differenziale rispetto alla malattia di Alzheimer può essere difficile. Per questa ragione il medico, oltre alla visita neurologica prescriverà una serie di accertamenti clinici e strumentali quali analisi del sangue ed esami neuroradiologici dell'encefalo con risonanza magnetica funzionale (RMf) o tomografia a emissione di positroni (PET).

Trattamento

Attualmente, non si hanno a disposizione trattamenti specifici per contrastare una demenza vascolare dopo che si è instaurata. Si può, però, cercare di frenare l'evoluzione del danno cerebrale ed evitare che la situazione peggiori riducendo l'impatto negativo dei principali fattori di rischio, attraverso buone regole di vita (alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura, pesce, cereali integrali, oli vegetali, e frutta secca; attività fisica regolare; pochi alcolici; niente fumo; controllo del peso corporeo) e terapie mirate (soprattutto, in caso di ipertensione, ipercolesterolemia, diabete e patologie cardiache).
Un aspetto particolarmente importante da considerare riguarda l'eventuale presenza di sintomi depressivi, che possono non soltanto determinare un serio scadimento della qualità di vita, ma anche promuovere un più rapido peggioramento delle prestazioni intellettive e della funzionalità globale del paziente. In questi casi, può essere indicata l'assunzione di farmaci antidepressivi.
In alcuni pazienti, il neurologo potrà anche decidere di somministrare alcuni farmaci autorizzati per il trattamento della malattia di Alzheimer, come anticolinesterasici e memantina. Questi farmaci sono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale soltanto quando prescritti da neurologi operanti nelle Unità di Valutazione Alzheimer (UVA).



Bibliografia